Birrificio dei Castelli: birra delle Marche
BIRRIFICIO DEI CASTELLI (Arcevia-An)
Tempo fa lo diceva anche uno spot promozionale: “Le Marche. L’Italia in una regione”. E in effetti è proprio così. Basta poco per accorgersene. Ti vedi sulla Riviera Adriatica, Senigallia, -con la sua spiaggia, i locali, i ristoranti stellati e qualche fast food, le biciclette e quel tanto di traffico che ti fa sembrare di essere in una grande città ed in un piccolo paese allo stesso tempo – e parti verso l’interno con un gruppo di appassionati birrofili. La strada è una lama che si infila nellla campagna come se fosse di burro. Campi, piccole attività artigianali, le tante frazioni e i tanti campanili che conservano orgogliosi la loro unicità. E poi, dopo circa mezz’ora e qualche collina, ti ritrovi ai piedi dell’Appennino, a percorrere una strada tortuosa che ti porta ad Arcevia. Proprio ad Arcevia, paese formato da tanti castelli arroccati sulle colline preappenniniche ci aspettano Giovanni e Roberto del Birrificio dei Castelli. Non siamo proprio ad Arcevia, ma a Borgo Emilio, avamposto dove puoi trovare un bar, una farmacia, un distributore, e nascosto a chi passa sulla strada, proprio il Birrificio dei Castelli. Le Marche sono proprio queste. Una continua scoperta per chi non si accontenta della superficie. Imbocchi una strada vicino al bar del paese, e si svela il Birrificio, lì da un paio d’anni, dopo il trasloco dalla posizione originaria. Giovanni e Roberto fanno birre da un po’. Il BdC esiste dal 2012 mi sembra (scusate ma per me le date contano poco). Ci accolgono in una piccola Tap room. Sul bancone sono esposti, ma non ostentati, i vari riconoscimenti assegnati al Birrificio. I birrai rispecchiano le loro birre: sinceri, appassionati, con una idea di impresa bene impressa in mente. L’impianto è un mix di tecnologia e di personalizzazioni richieste dai birrai. “Siamo smanettoni”, ci dicono, “l’impianto ce lo siamo fatti fare come lo volevamo noi”. La prima cosa che osservo è la pulizia. Lo so, ho problemi psichici ma lo sporco mi turba. Dopo una occhiata rapida qui invece mi rilasso. Tutto è perfettamente tirato a lucido, magazzino compreso. Dopo una chiacchierata su impianti e mondo birra in generale, iniziamo la degustazione. La produzione prevede nove birre fisse e alcune stagionali. La parola d’ordine è “continuità “: tutte le referenze devono sempre essere disponibili. Il Birrificio dei Castelli si affida a distributori specializzati per la commercializzazione in Italia. Assaggiamo praticamente tutto, anche se tutto conoscevo, ma il mio cuore rimane sempre diviso tra la Calix Niger -una chocolate stout da 6,7% dove sentori di nocciola e caffè torrefatto sono perfettamente equilibrati con l’amaro del luppolo-, e l’Extrema Ratio, una double ipa dove base maltata e l’amaro degli abbondanti luppoli utilizzati coprono, assieme ai sentori agrumati e tropicali, una gradazione alcolica importante. Il resto della degustazione -blanche, imperial ipa, triple alle more e altre chicche della casa -si mantiene su standard decisamente elevati. Mi piacciono le birre, mi piace ancora di più la strada intrapresa: prodotti di qualità, spazio alle mode ma senza perdere di vista l’idea che se si vuole andare lontano, la barra deve essere tenuta salda per non dimenticare mai la rotta. Questo, sono certo, farà de Birrificio dei Castelli una delle realtà brassicole in grado di superare le tempeste che il mercato ci metterà sulla via. Mi dispiace Giovanni e Roberto: avete una grande responsabilità. Come dicevano i latini che vi piace citare nei nomi delle vostre birre, Alea iacta est!
p.s.: Lo scritto è di qualche tempo addietro. In questi anni, al BdC sono persino entrato come collaboratore e questo mi ha fatto scoprire dall’interno il fantastico mondo della produzione brassicola. Ma soprattutto mi ha permesso di conoscere meglio Giovanni e Roberto, che mi hanno dapprima accolto dentro il loro lavoro, e poi sono diventati per me due grandi amici. Ho assistito alla creazione di nuove birre, all’avvento delle lattine e alle difficoltà e alla rinascita post covid. Ora ho OL e non lavoro più con i ragazzi di Borgo Emilio, ma appena posso, un salto in sala cottura e una o due birre e quattro chiacchere, lo faccio sempre volentieri
Le birre del Birrificio dei Castelli le trovi qui: