Amaro Que
Amaro Que: l’amaro di Arcevia (e anche oltre!)
Mi piace parlare di eccellenze locali (in queste pagine abbiamo già parlato di AMARO CANAJA https://www.olbottleshop.it/amaro-canaja/ ) Per me, che ricordo ancora qualche tradizione vissuta sulla pelle legata alla campagna, trovare persone che hanno a cuore la terra e il territorio è una grande gioia.
Un giorno, nel continuo lavoro di ricerca che occupa il mio tempo libero, mi sono imbattuto nell’Amaro Que. E dato che per indole sono curioso, faccio qualche telefonata ed arrivo a conoscere Lorenzo, uno dei tre ideatori del prodotto.
L’Amaro Que nasce in Arcevia… e lì purtroppo voleva rimanere! E invece dato che oltre che curioso, sono anche abbastanza rompiscatole e mi piace mettermi e mettere le persone alla prova con nuovi stimoli, ho provato a alzare l’asticella.
Durante un caffè al mare con Lorenzo, ci siamo detti: ma la nostra è una unica terra dove mare e appennini sono indissolubilmente legati. E allora perché non portare l’Amaro Que anche sulla costa?
E subito è stato un successo!
Ma cos’è e soprattutto cosa c’è dietro l’etichetta di Amaro Que?
La nascita del nuovo amaro “ dichiarano Lorenzo, Michele e Matteo “parte da un progetto di valorizzazione del territorio arceviese di tipo culturale, artistico e paesaggistico.
Vogliamo augurarci che anche le fragranze del nuovo amaro possano contribuire alla conoscenza della storia dei 9 Castelli d’Arcevia, l’Arte del Signorelli, dei Della Robbia e Bruno d’Arcevia, le escursioni in bici e trekking nella natura incontaminata e l’ottima enogastronomia”. Il nome dell’amaro nasce da una parola del dialetto del territorio, “QUE” assume il significato di “che”, che utilizzata quotidianamente si contraddistingue per simpatia e freschezza.
L’amaro è caratterizzato da materie prime presenti nel territorio arceviese come la balsamicità del rosmarino, le foglie di ulivo ed il miele degli apicoltori locali, equilibrato il tutto da un infuso di erbe, donando così un sapore nuovo nella linea degli amari.
Ed oggi l’AMARO QUE si presenta rinnovato nella forma e ancora più buono!
FOCUS ON
Ho provato l’Amaro Que anche come ingrediente per dei Cocktails: in una calda giornata ho miscelato Que e Gin Vettore in parti uguali ed ho aggiunto una tonica poco aromatica per non andare a coprire i sapori presenti. Fresco e dissetante. Da provare!
Cosa mi piace (oltre il sapore) dell’Amaro Que?
I ragazzi hanno davvero a cuore il loro territorio. Promuovono il paesaggio e l’arte e se vi capita di fare escursioni in MTB o a piedi tra i castelli di Arcevia, vi capiterà di imbattervi in cornici in legno che racchiudono il nostro bellissimo panorama e all’interno dei quali potete scattarvi delle meravigliose foto ricordo.
Se avete voglia di assaggiare AMARO QUE, o se siete stati in vacanza da noi e volete avere in casa l’Amaro Que, questo è il link dove ordinarlo!⬇️⬇️⬇️
BEERIK
Un nuovo sorprendente piccolo birrificio nelle Marche
Qualche tempo fa, un amico mi portò due bottiglie senza etichetta. Le appoggiò sul mio banco e mi disse poche parole: “Sentile. E’ uno bravo. Sta per aprire e produce a 10 km da te”. Le birre non erano proprio dei miei stili preferiti e probabilmente il birraio stava facendo “rodaggio”, ma la “mano” si sentiva già ed era una bella man!
Qualche tempo dopo assaggio nuovamente le birre in modo poco casuale al termine di una escursione con la famiglia. La conferma è immediata: le birre sono molto piacevoli, in stile e tutto sta correndo a tavoletta lungo la strada giusta. Torno a casa e mando un messaggio a Simone Gresta, il birraio di Beerik. Nemmeno 5 minuti dopo siamo al telefono e ci accordiamo per vederci il giorno sucessivo. Subito nasce una bella intesa: Simone è umile nonostante i prodotti ottimi, ascolta, guarda, capta con le antenne, mette tutte le informazioni che gli arrivano nel suo casellario, rielabora e fa tesoro di tutti gli errori e dei consigli. Nasce subito una collaborazione tra ØL e BEERIK . Le birre di Simone arrivano in negozio in anteprima e allo stesso prezzo del birrificio. ØL promuove Beerik e il suo credo: birre complesse e allo stesso tempo di facile bevuta, in stile ma mai e poi mai banali.
Da BEERIK a Belvedere Ostrense (AN), sono stato anche ieri sera ed ho trovato due delle cose che in un birrificio mi piacciono di più: la pulizia e la pazienza di aspettare.
“Rebel Queen” (Apa) e “Tawny Cloack” (Irish red ale) sono le mie preferite. Notevoli anche la saison “Summer Chill” e la brown ale “Random Stroke 00”.
Le birre di Beerik le trovate in negozio o su https://www.olbottleshop.it/?s=beerik&post_type=product&dgwt_wcas=1
Minikeg: tutorial semplice semplice n°1!
Un piccolo tutorial per non avere più dubbi utilizzando i fustini e gli impianti minikeg!
YouTube Channel! Il nostro 1° video.
Novita’! Oltre che scrivere di birre, da oggi siamo anche sul piccolo schermo ( in attesa di sbarcare a Hollywood 😉)!
E’ sulla piattaforma YouTube il nostro canale, dove parleremo di Birre artigianali e non solo!
Seguiteci e spargete la voce!
p.s.: col tempo gli attori miglioreranno e cambieranno😂
⬇️⬇️⬇️Clicca il link per entrare e vedere i video⬇️⬇️⬇️
Birrificio Il Mastio
BIRRIFICIO MASTIO
Iniziamo da molto lontano, con la premessa che i racconti sulla birra che faccio, si intrecciano necessariamente con la vita vissuta. Siamo ad Urbs Salvia(Urbisaglia), antica città Romana. Da laureato in storia contemporanea, un minimo di interesse per l’archeologia ce l’ho sempre avuta, anche se non è mai sfociata in vera e propria passione. Ma – e c’è sempre un ma – mio suocero è stato archeologo abbastanza noto e mia moglie ha scritto un bellissimo lavoro di ricerca sulla divisione romana dell’Ager Gallicus. Fine premessa. Con moglie e suocero andiamo anni fa a visitare gli scavi. Stupendi. Come stupendo era ed è il paesaggio, dominato da colline coltivate a frumento ed orzo. Ecco. Ecco il trait d’union.
Sotto quelle colline, quasi in mezzo ai campi e appoggiato alla famosa statale 77, sorge il Birrificio Il Mastio
“Il Birrificio Mastio prende il suo nome dalla torre principale del castello medioevale di Urbisaglia, centro storico e culturale della Regione Marche. Il legame del birrificio al territorio è molto forte e si realizza coltivando il proprio orzo da birra BIO nei terreni adiacenti al birrificio.”
Si ok.
Tutto bello.
Ma ancora più bello è conoscere le persone che sono dietro alle parole. E anche in questa occasione si tratta di belle persone. Lorenzo e Sebastiano Nabissi sono i due fratelli proprietari del Birrificio Il Mastio. Sono diversi, come quasi tutti i fratelli. E si completano. Più schivo Lorenzo (dicono, ma io non mi fermerei alle apparenze), appassionato di montagna e dei “suoi” Sibillini, più estroso Sebastiano, che ormai vive più sulla spiaggia di velluto (Senigallia) che ad Urbisaglia. Seba è uno di quelli che umanamente mi ha dato tanto e non ha chiesto nulla. E il fatto che Urbisaglia e Senigallia in fondo sono sempre state legate dallo stesso destino ce lo ricorda anche il Sommo Poeta:
«Se tu riguardi Luni e Urbisaglia
come sono ite, e come se ne vanno
di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia,
udir come le schiatte si disfanno
non ti parrà nova cosa né forte,
poscia che le cittadi termine hanno.»
(Dante Alighieri, Paradiso canto XVI, vv. 73-79)
Ma torniamo alle birre.
Una gamma che tocca numerosi stili. Tutte sono equilibrate e di facile beva. Tra le tante mi piace consigliarne due: la Litha -blanche con cardamomo e coriandolo- e la Last Out, una coffee Stout morbida e piacevole.
Non dimentico certo le luppolate: Corrosipa, Road77, Rifle. E una menzione va fatta anche alle IGA che stupiscono per la complessità e la contemporanea facilità di bevuta.
Inoltre per gli intolleranti al glutine, il birrificio produce Biosfera e Bionica, Golden Ale e Pale Ale che danno finalmente al mercato del gluten free dei prodotti di altissima qualità (se vuoi saperne di più sulla birra gluten free leggi il nostro articolo https://www.olbottleshop.it/la-birra-artigianale-senza-glutine-il-gluten-free-che-non-ti-aspetti/ )
FOCUS ON…
La cosa che più mi piace è l’attenzione alle materie prime. Dai campi di cui si diceva all’inizio, arriva l’orzo con il quale si produce la Birra de Il Mastio: 72 ettari di territorio che fanno di questa azienda una realtà moderna ma radicata alle tradizioni ed alla propria terra. L’impianto ha una capacità di 24 ettolitri e se siete in zona, proprio adiacente al birrificio trovate StatAle78, il ristorante dove potrete gustare le birre alla spina ed in bottiglia accompagnate da sfiziosi piatti, in un ambiente accogliente e moderno. Una esperienza da fare assolutamente se vi trovate in zona!Una tap room, insomma, dove trovano posto anche le creazioni di birrai amici di Lorenzo e Sebastiano.
Beh…direi che per questa volta è tutto. Tra qualche giorno un nuovo articolo per scoprire il meraviglioso mondo della birra artigianale!
Anzi…ultima cosa…
Viva la birra artigianale Marchigiana!
Tutte le birre del Birrificio Il Mastio le trovate qui:
https://www.olbottleshop.it/?s=Mastio&post_type=product&dgwt_wcas=1
AMARO CANAJA
Oggi usciamo con passo sicuro dalla nostra confort zone. In fondo, non si può mica sempre e solo parlare di birre!
Lo facciamo andando a scoprire un prodotto della mia città Senigallia. Parleremo di…
AMARO CANAJA
Amaro Canaja nasce dall’idea di due fratelli, Andrea e Lorenzo Ranieri, bartender e proprietari per molti anni di uno dei locali più belli e frequentati della spiaggia di velluto. Detto tra noi, sono anche amici di vecchia data: tutti e tre ex nuotatori agonisti abbiamo macinato corsie insieme, bracciata dopo bracciata.
Il nome – “Canaja”- ci riporta indietro nel tempo, laddove la storia si mescola (o in questo caso potremmo dire si miscela) con la leggenda. Senigallia era una landa acquitrinosa e nessuno voleva abitarci. Nel XV secolo un editto promise un pezzo di terra da coltivare e due buoi anche ai criminali (le Canaje in dialetto) che fossero venuti ad abitarci.
L’Amaro Canaja è per me, un amaro moderno: il gusto è caratterizzato dagli estratti di erbe e dalle botaniche nelle quali si riconoscono zenzero, chiodi di garofano, bergamotto, limone e pimento.
Piacevole liscio, ottimo on the rocks nelle giornate d’estate, si presta ottimamente alla miscelazione. L’ho gustato in spiaggia in una delle tante giornate troppo calde di quest’anno, in uno chalet, solo con ghiaccio e una tonica non troppo caratterizzata: rinato!
Quindi che dire: bravi fratelli Ranieri, bella invenzione! Brindiamo con un Canaja ghiacciato!
L’Amaro Canaja lo trovate sul nostro shop online in formato 0,7l e 0,2 l (la piccola Canaja, come lo chiamo io)!
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https://www.olbottleshop.it/?s=Canaja&post_type=product&dgwt_wcas=1
La birra artigianale senza glutine: il gluten free che non ti aspetti!
Sempre più spesso, sentiamo casi di persone intolleranti al glutine o addirittura Celiache. Il mercato sta producendo sempre più prodotti pensati per i consumatori che soffrono di questi disturbi. Fra questi non manca la birra senza glutine.
Ma cosa sono e come si preparano queste birre? E soprattutto, le qualità organolettiche rimangono le stesse? Possiamo avere piacere nel bere una birra gluten free?
Per la normativa la birra viene definita gluten free, quando contiene tracce di glutine inferiori alle 20 parti per milione. In queste quantità il glutine non è un problema e risulta innocuo per chi soffre di celiachia o è intollerante. Per essere definita gluten free ogni singolo lotto di produzione deve essere analizzato da un laboratorio accreditato che certifichi il rispetto dei parametri indicati dalla legge.
Ma come si produce una birra gluten free?
In fase di produzione è determinante la scelta delle materie prime e solitamente viene utilizzato malto deglutinato. In alternativa si utilizzano degli enzimi o agenti coadiuvanti di processo.
Sono quindi due le possibili tecniche di produzione: una parte da cereali naturalmente privi di glutine, l’altra da materie prime deglutinate.
Ma le birre artigianali senza glutine sono anche buone?
Lo sapete, sulla birra siamo come San Tommaso, e vogliamo sempre provare prima di dare un parere. Le birre gluten free sono buone, spesso molto buone e molto spesso non ci si accorge della mancanza del glutine.
Un bel passo avanti che consente a tutti di godere di una buona birra artigianale!
Le nostre proposte di birre Gluten free le trovi qui, e sono in costante aggiornamento!
Nel cuore della Birra: le interviste ai birrai. Christian Barchetta – Birrificio Styles
Abbiamo il vizio di voler sapere di più sulle persone che ci sono dietro ai Birrifici con i quali collaboriamo. Così, tra una spedizione e una nuova consegna, ci è venuto in mente di fare delle interviste per scoprire chi si nasconde dietro alle birre che beviamo e che ci danno tanta soddisfazione e tante emozioni.
Il primo ad essere colpito dal fuoco di fila della domande di ØL è stato Christian Barchetta, birraio e proprietario del Birrificio Styles di Monte Urano. In realtà Christian lo conoscevamo già, ma è stato bello e divertente fargli svelare qualche segreto!
ØL: Ciao Christian e grazie della disponibilità. Innanzitutto la domanda che per prima faccio sempre ad ogni birraio che conosco. Che cosa vuol dire, per te, fare birra?
CHRISTIAN: Ciao Nicola! La birra artigianale per me e’ ossigeno…. È tutto per me…
Ø: Raccontaci le origini. Quando è scattato il colpo di fulmine con il mondo brassicolo?
C: Le origini sono nate nel 2011 quando mio cugino mi regalo’ il classico kit pronto per fare la birra…. E da lì è partito tutto… Nel 2012 ho iniziato con all grain e poi ho continuato partecipando a molti concorsi HB. E da lì è scoccata la scintilla!
Nel 2015 ho conosciuto l’Americano (Roberto Perticarini n.d.r.) e tutti gli altri HB del MCB (minimo circolo birraio) che frequentemente organizzava concorsi HB. Nel 2017 ho partecipato la prima volta al Mobi, piazzandomi 13esimo e saltando 2 tappe. Nel 2018 sono arrivato tra i primi 5 in finalissima e mi sono piazzato tra i primi 3 HB d’italia. Da lì ho detto… “Allora non fa poi così cagare la birra che faccio!!!” 🤣🤣.
Ø:Hai dei punti di riferimento? Persone che in questo ambiente ti hanno stimolato?
C: Mi hanno incitato in molti a fare il passo… In primis tutti gli amici Home Brewers…. La mia famiglia e mia moglie che credeva in ciò che producevo e creavo.
Ø:Quanto conta per te il territorio?
C: Il territorio conta molto per me… Infatti nella ultima blance alcuni ingredienti sono di aziende Marchigiane.
Ø: Quale birra che non hai ancora brassato ti piacerebbe fare?
C: La birra che vorrei brassare prossimamente è una Tripel.
Ø: Descrivi il Christian Birraio con tre aggettivi.
C: Definirmi con tre parole??? Passione passione passione!
Grazie Christian e buon lavoro!
Le birre di Christian Barchetta birraio di Birrificio Styles le puoi trovare qui⬇️⬇️⬇️
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